Crediti CFP cosa sono e a chi servono

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In cosa consistono i crediti CFP?

Alcune categorie di professionisti che operano nell’ambito dell’edilizia necessitano ogni anno di conseguire una serie di crediti formativi, chiamati appunto CFP, per dimostrare di aver seguito seminari atti ad apprendere gli ultimi aggiornamenti del mestiere, oltre che le nozioni base di etica previste per il tipo di attività svolta.
Si tratta di un vero e proprio obbligo periodico, sancito dal D.P.R n. 137 del 7 agosto 2012, in vigore senza eccezioni di sorta.

Come si conseguono i crediti CFP?

Per raggiungere il tetto annuale richiesto di crediti CFP, variabile in base all’ordine professionale al quale si appartiene, è necessario seguire incontri e corsi di formazione, con giornate dedicate in presenza ed ore acquisite on line, in modo da certificare di possedere tutte le competenze per svolgere al meglio il proprio lavoro, venendo a conoscenza anche delle ultime norme di legge in merito di sicurezza del cantiere e dei lavoratori.
E’ infatti molto importante aggiornarsi continuamente in ambiti che richiedono il massimo controllo su tutte le parti in gioco, in modo da portare a termine un progetto che sia eseguito a regola d’arte e non violi alcuna legge specifica in materia.
Una parte dei crediti può essere semplicemente autocertificata, firmando una dichiarazione che attesti la partecipazione ad eventi inerenti al proprio ambito, mentre il conseguimento di una seconda parte deve avvenire attraverso siti o meeting approvati dal sistema, come ad esempio quelli proposti da UniFormare, il portale che consente di partecipare ad incontri dedicati comodamente da casa, proponendo corsi a prezzi concorrenziali per tutte le categorie interessate.
Per raccogliere le informazioni utili e provvedere alla vostra formazione annuale, potete cliccare al seguente link: https://uniformare.it/corsi-accreditati/.

Quali categorie devono conseguire i CFP ogni anno?

Le categorie principali che ogni anno devono dimostrare di aver conseguito il previsto numero di crediti formativi sono essenzialmente 3:

  • Gli ingegneri: essendo coloro che si occupano delle opere strutturali e della progettazione, è bene che conoscano alla perfezione la normativa di base e tutti i suoi aggiornamenti, per tenere in sicurezza l’ambiente di lavoro e il personale che vi opera.
    Per questo per gli stessi è previsto un tetto di 30 CFP da certificare al 31 dicembre dell’anno corrente, dei quali 5 devono necessariamente riguardare tematiche deontologiche ed etiche riguardanti l’ambito prescelto, che devono essere completati entro l’anno successivo dall’iscrizione al proprio albo.
    I 15 crediti che è possibile autocertificare devono essere dichiarati all’interno dell’Anagrafe Nazionale, mentre i restanti vengono autorizzati da specifiche società di provider, abilitate ad erogare questo servizio, come la sopracitata UniFormare.
  • Gli Architetti: analogo discorso vale per questa categoria professionale che si occupa della progettazione interna ed esterna di appartamenti o interi palazzi; in questo caso il loro compito consiste nell’ottenere 60 CFP in 3 anni, ridotti dai 90 previsti nella precedente legislazione, che rendeva eccessivamente gravoso l’onere in termini di tempo per questi liberi lavoratori.
    Almeno 12 di questi devono essere dedicati obbligatoriamente a discipline ordinistiche, mentre 15 ad altre attività, tra le quali sono comprese anche viaggi studio organizzati dall’Ordine o saggi su testate nazionali ed internazionali.
  • i Geometri: collaborando anch’essa alla gestione del cantiere ed al suo funzionamento concreto, la categoria in oggetto non è esente da questa disciplina, avendo l’obbligo di attestare 60 crediti nei 3 anni successivi all’iscrizione all’albo, oltre che quello di rendere pubblico il proprio Curriculum Professionale Certificato online.

Cosa succede se non si conseguono i CFP previsti?

L’aggiornamento professionale è un obbligo inderogabile per queste categorie che, se non adempiono al loro compito nei tempi previsti, possono subire operazioni di censura, cioè una nota di biasimo ufficiale, o addirittura la sospensione, calcolata secondo il sistema che ogni CFP vale come un giorno di forzata inattività.